Nel breve periodo in cui io, vispa bimba
curiosa, frequentai l’asilo, si consumò una piccola tragedia.
Un giorno, una maestra decise di conservare
sul ripiano più alto dello scaffale dei giochi - al sicuro da innocenti ma
maldestre mani infantili - una macchina da scrivere.
Per chi non lo sapesse, sono nata nell’epoca
in cui si cominciava appena a parlare di personal computer; tutt’al più in casa
si poteva avere un Commodore 64. Perciò le macchine da scrivere meccaniche la
facevano ancora da padrone nel panorama della dattilografia.
Posizionarne una sullo scaffale dei giochi,
sarebbe un po’ l’equivalente odierno del riporre il notebook in cima alla
libreria della cameretta dei bambini: irraggiungibile. Forse al tempo era
perfino una soluzione più intelligente: per quale motivo dei vivaci pargoli poco
più che in fasce avrebbero dovuto
interessarsi ad una macchina da scrivere?
Ma le povere, ignare maestre non avevano
ancora fatto i conti con la sottoscritta. A quattro anni sapevo già leggere e
scrivere alcune parole in stampatello e nell’avita dimora dei nonni materni,
sotto la supervisione di un adulto, mi era permesso di giocare con la Olivetti
portatile di mia madre. Immaginate la mia gioia nel trovare sul ludico scaffale
dell’asilo il mio giocattolo preferito! Perciò mi piazzavo lì sotto, con gli
occhioni da cagnolino desideroso, e chiedevo incessantemente che qualcuno mi
prendesse la macchina da scrivere... ma aggiungevo sempre “per favore”, perché
ero una bambina beneducata.
Da allora, la tecnologia ha fatto enormi
passi avanti. Siamo passati dalle macchine per scrivere ai primi personal
computer, che racchiudevano tutta la magia dell’informatica in una modesta
scatola di metallo, invece che in sterminate stanze piene di armadi
surriscaldati, che custodivano enormi e pesantissime bobine magnetiche.
Ricordo ancora la battuta di mio padre,
quando acquistammo il nostro primo 286 della IBM: “40 megabyte di disco
rigido... ma che ci si fa con tutto questo spazio?”
Oggi grazie alla Nokia e al suo telefonino
con fotocamera da 41 Megapixel... giusto una fotografia ci si fa! Ma quel
magnifico giorno di ventun anni fa sembrava di entrare sull’astronave Discovery
di 2001 Odissea nello spazio.
E l’uomo non si è fermato lì. Ha reso i
computer più veloci, più piccoli, più leggeri. Ha inventato internet, la
telefonia mobile, la rete mobile. Ha
reso tutto talmente mobile che ora posso scrivervi da un treno in movimento,
grazie al mio smartphone, con una tastiera bluetooth grande quanto il
giornaletto della guida tv che i miei genitori acquistano da anni, tutte le
settimane.
Se volessi, potrei continuare per pagine e
pagine a menzionare le meraviglie della tecnologia moderna. Ma la mia corsa è
quasi finita. La Stazione Termini si avvicina, Roma è là fuori e una lezione mi
attende.
Però oggi vi dico questo: di strada ne ho
fatta tanta... grazie a Trenitalia, alle compagnie autobus e agli aerei!! Ma in
fondo, sono ancora quella bambina curiosa e amante delle magie tecniche, che
aspetta che qualcuno le porti una macchina da scrivere.
La mia domanda per voi: vi va di giocare
insieme? Potrei spiegarvi come tirare fuori il meglio, secondo le vostre
esigenze, da un computer, da un mac, dall’ipod di vostro figlio - o il vostro
personale -, dallo smartphone o da un tablet. Consigliarvi il miglior acquisto
in base a ciò di cui avete davvero bisogno, per informatica, dispositivi
elettronici, e-book reader. Potrei dirvi come comprare un libro digitale e
renderlo compatibile per ogni dispositivo esistente - eh, eh, non ve la rendono
mica facile, sapete? -.
Oppure, se siete dei nostalgici o non
particolarmente amanti dell’elettronica, vi insegnerò a cambiare il nastro d’inchiostro
della macchina da scrivere, a dattiloscrivere contemporaneamente più copie di
un documento, grazie alla carta carbone. Vi spiegherò come riempire d’inchiostro
il serbatoio di una penna stilografica ed evitare che il pennino schizzi da
ogni parte.
A voi la scelta, io sono qui. E aspetto di
giocare!
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Oui, c'est moi!
Ventuno anni fa, con il primo, indimenticabile personal computer, 286 IBM...
l'astronave Discovery!
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Meravigliosamente scorrevole il tuo post.. non mi sembra vero che tu l'abbia scritto da un treno in corsa.. tutti dovremmo leggere questo post e fare tesoro delle tue piccole lezioni di informatica... io voglio giocare con te! Andiamo?
RispondiEliminaBaci.. Rosa ( o meglio Rosy, come sei abituata a sentirmi nominare!)
Grazie!
EliminaQuanti complimenti, ora arrossisco :)
Spero che anche altri la pensino come te, perché io amo condividere quello che so. E la cosa che mi dà più gioia è sapere che, insegnando, faccio del bene... un bene "mentale", ma pur sempre un bene.
Baci a te!