domenica 12 gennaio 2014

Domenica mattina di cantate goliardiche. Orff e i Carmina Burana.

Bigliettaio: “Il prossimo, prego.”
Io, sorridente: “Buongiorno, desidero un biglietto per la matinée di domenica 12 gennaio, Carmina Burana di Carl Orff.”
Bigliettaio, con sguardo di rimprovero, misto a occhio da pesce pescato decongelato: “Ma quale? Il concerto per i bambini?”
Io: “Mi scusi, la rappresentazione non è in versione integrale? Orchestra e direttore non sono forse gli stessi del sabato sera?”
Bigliettaio, tronfio: “Certamente.”
Io: “E da quando in qua i Carmina Burana sono canzoni per bambini? Non ho mai sentito il Coro dell’Antoniano intonare O Fortuna. Un biglietto per favore.”

Questo accadeva settimane fa. Non voglio stare qui a speculare sul perché il signor addetto alle vendite mi abbia concesso il suddetto biglietto quasi con fastidio; forse perché era in corso la Settimana di Rassegna del Cinema d’Autore e un semplice ingresso di matinée gli sarà sembrato poca cosa, in confronto al romano red carpet. Interessi suoi.
Dal canto mio, mi sono goduta una splendida mattinata in musica, in compagnia di adulti e bambini - che ahimè, devo dire, erano ben pochi -, ad ascoltare dal vivo una delle mie opere preferite. Diretta ed eseguita magistralmente, per giunta, dal Maestro Cornelius Meister - solo trentatré anni, i miei complimenti - e dall’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia.
Per chi non li avesse mai ascoltati, i CarminaBurana non sono un’opera facile e di certo non sono particolarmente adatti a bambini piccoli, per musica e contenuto. Ai primi ascolti sono un bel mattone da digerire!
Ma poi, rimettendo il disco da capo, si sviluppano sonorità nuove, il botta e risposta fra baritono e parte maschile del coro diventa esaltante, gli acuti cristallini e delicatissimi del soprano si trasformano in fluttuanti fiocchi di neve; e i due canti corali finali si accendono in un’esplosione di fuochi artificiali, prima bianchi e oro, per poi virare nel cupo rosso e viola della seconda e ultima ripresa del O Fortuna.
Ma per quanto l’incisione più impeccabile del mondo possa emozionare, niente riesce ad eguagliare un concerto dal vivo... a patto che sia magistrale.
Attenti signori miei, le esecuzioni registrate - almeno quelle dei grandi marchi come Deutsche Grammophon, Decca, Emi Records e simili - sono veri e propri pezzi di storia su vinile, cd o mp3. Scegliete sempre con cura ciò che andrete ad ascoltare, o rischierete di restare delusi.
Nei concerti a teatro, anche l’occhio è coinvolto e l’esperienza vissuta diventa davvero a trecentosessanta gradi. Se poi siete degli habitué, come la sottoscritta, e non vi prendete troppo sul serio, ma andate lì per divertirvi, imparerete a cercare sempre i particolari che più vi piacciono, che suscitano emozione, gioia... e anche una sana - silenziosa, suvvia, siamo in sala! - risata.
Ma lo sapete che un violista - suonatore di viola, per i neofiti della musica classica - dell’orchestra di Santa Cecilia è identico ad Antonin Dvorak??
Cosa aggiungere sui Carmina Burana?
Non troppo. Non sono una grande esperta di musica. Sono un’appassionata e una musicista dilettante. Inoltre non voglio annoiarvi con lunghe dissertazioni teoriche.
Certo, è particolare il contrasto tra la musica sofisticata, che Orff ha composto, e i testi goliardici del XII secolo scritti dai clerici vagantes, raccolti nel Codex Buranus.
A volte, come ho detto proprio poche righe fa, la musica può essere anche sinonimo di divertimento e risate - composte, per favore.
Non ci credete? Ebbene, ascoltate questa versione del brano Primo Vere-Ecce Gratum, condotta dal Maestro James Levine ed eseguita dalla Chicago Symphony Orchestra - per inciso, vi consiglio l’opera integrale, è eccezionale. Ora, andate al secondo 0:48 e ditemi voi se, invece delle parole iam liquescit et decrescit, non vi sembra di sentire... grandi fessi e depressi???




Buoni propositi e begli inviti, i miei, per tutti voi.
Ma io sono fortunata. Vivere a Roma, oltre a smog e traffico folle, significa avere queste meraviglie proprio sotto casa. E anche a prezzi molto accessibili. Ci credereste che stamattina ho speso meno di quanto avrei sborsato per un biglietto del cinema?
Di una cosa però sono certa. Sono originaria di un paese piccolo, sito in una terra meravigliosa, sul mare, al confine tra Marche e Abruzzo.
Un luogo stracolmo di tesori e meraviglie, naturali, paesaggistiche, architettoniche, archeologiche, artistiche. Una terra da sogno. Solo che nessuno lo sa, perché non v’è pubblicità che lo strombazzi ai quattro venti.
In conclusione vi dico: siate curiosi, siate vigili e attivi. Se sarete voi ad andare a caccia di occasioni, non potete immaginare quante ne troverete sul vostro cammino.
Quindi forza! Che aspettate?
E ai lettori romani, che ancora non l’abbiano fatto: un salto all’Auditorium Parco della Musica, progettato dall’illustre architetto Renzo Piano, val bene la pena, un giorno o l’altro. Coraggio!
Salute a voi! Buon ascolto e buona ricerca!


 .





Un Post Scriptum dal mio fido assistente beagle, il cui nome risuona come Einstein.
Ho tentato di far ascoltare anche a lui i goliardici Carmina Burana, per introdurlo alle meraviglie sconfinate della musica classica.
Il suo commento, in video-post:


3 commenti:

  1. Hai grandi doni dentro di te!! Spero che se ne accorgano anche gli altri!
    xxooxxoo Eu... e basta.

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  2. Fai magie con internet... voglio imparare anche io!!
    Dai Lalla che le hai dato da mangiare a tua figlia?? :/
    Baci Ludovica Vai alla grande!!!

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    1. Ho mangiato tante verdure e tanta frutta! :D
      In realtà sono più una pasticciona informatica, che fa un po' di questo e un po' di quello. Ma se il risultato piace, evviva!

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