giovedì 2 gennaio 2014

Buon Anno! Scrittura Creativa, Biglietti d'Auguri e... Liste della Spesa!

Eccoci qui, due gennaio duemilaquattordici.
Anno nuovo, vita nuova. Perlomeno, così si dice in giro. Ma chissà se poi è vero?
L’importante, comunque sia, è prendere ben bene fiato e gridare a pieni polmoni

buon anno!!!

Sì, lo so, sono in ritardo di due giorni; quasi tre, considerata l’ora. Chiedo perdono a tutti gli avventori di questo blog ma tra festeggiamenti e convivi luculliani, la vena parolifera si era momentaneamente ingolfata.
Dunque eccoci qui, a riprendere il filo multicolore di dieci discorsi in contemporanea, fra un ipertesto e l’altro, una pinnata – che non è un colpo di pinne da sub, né da piscina… le stesse che fanno capolino dal mio borsone, che casualmente ho davanti agli occhi - , un aggiornamento di stato su Facebook e una foto su Instagram. Quasi bizzarro ricominciare la vita di tutti i giorni, facendo lo slalom fra buffe immagini, vivaci fotografie e roboanti paroloni, che campeggiano in bella vista sullo schermo del pc; basta aprire un social network ed eccoli lì, striscioni che augurano “Buon Anno!” in tutte le salse e le lingue disponibili.
Ed è proprio pensando alle feste e agli auguri, che mi è tornato in mente un episodio che mio padre mi ha raccontato innumerevoli volte. L’immagine di mio nonno, chino sulla scrivania, la fronte imperlata di sudore, l’espressione corrucciata per la concentrazione e lo sforzo. Sul ripiano di legno, un biglietto di buoni auspici e celebrazioni, ancora immacolato. Si narra che il mio paterno avo fosse in grado di restare così, sullo scrittoio per ore… per poi produrre un più che anonimo fraseggio: “Vivissimi auguri” .
Ma come?, chiedo io ogni volta, Tutto qui?!?
Mio nonno, leggendaria figura familiare, storico indomito – da qualcuno dovevo pure averlo preso il vizio dell’archeologia – , sopraffino poeta ancor oggi declamato e ammirato nel mio paese natìo… come poterlo immaginare a spremersi le meningi per mezza giornata, per scrivere solo… vivissimi auguri?!? Ma come si fa?
Ebbene sì, cari i miei lettori. Perché, sapete, la scrittura non è mai cosa da poco.
Chi ha cliccato sul titolo di questo post, forse lo ha fatto per pura curiosità. Forse per sfida intellettuale. Scrittura creativa?, si sarà chiesto. Cosa me ne faccio di un corso di scrittura creativa?
Sono ben felice di rispondervi: tutto! Assolutamente, incredibilmente tutto!
Voi che leggete, se siete aspiranti scrittori, siete oltremodo benvenuti e sarò lieta di aiutarvi a trovare la vostra voce, nonché a darvi consigli su come muovervi nella Giungla Editoriale Italiana, un habitat pericolosissimo, affollato di piante carnivore e liane viventi, pronte a legarvi come insaccati. Perché l’arte è una cosa meravigliosa, ma chi di arte vuole campare, deve farsi anche furbo, credete a me.
Voialtri, che scrittori non volete diventare… accomodatevi! Prego, sedete su questa poltrona rossa qui, è la più comoda di tutte. Volete un tè? Un caffè? Ascoltate.
La scrittura è telepatia. La scrittura è magia. Conservare un pensiero per ore, mesi, giorni, anni. Farlo viaggiare lungo il tempo e lo spazio, trasformarlo, renderlo noto anche a chi non parla la nostra stessa lingua – un saluto ai poliglotti colleghi traduttori!
La scrittura è comunicazione. La scrittura è sognare insieme.
Ma non crediate che della parola Scrittura siano degni solo i volumi comprati in libreria o accuratamente custoditi in biblioteca.
In un mondo in cui è possibile unire una città notturna con una in pieno sole, un inverno italiano con un’estate australiana, solo grazie a un clic, a un sms, a uno scampanio di Whatsapp… Scrittura è anche vita. Scrittura diventa unione. Scrittura è abbattere le barriere, annullare le distanze, cancellare l’incomprensione.
Dopo decenni di immagini vive, la Scrittura è tornata ad essere uno degli strumenti di comunicazione preferiti in assoluto.
E quindi io vi chiedo: perché non affinarlo insieme?
Perché non scoprire le mille e mille potenzialità di una delle più antiche arti astratte che l’uomo abbia mai ideato? Che sia per scrivere un pensiero ad un amico, il romanzo rivoluzionario che ancora tenete nel cassetto, un biglietto d’auguri, una pièce teatrale che cambierà la storia, una dichiarazione d’amore, uno stato di Facebook sentito e vissuto o perfino la lista della spesa.
E se non credete nel valore di testi semplici come la lista della spesa o l’elenco degli ingredienti di un prodotto alimentare, sarà lui a farvi cambiare idea!

A voi, per essere ascoltato, il grande Vittorio Gassman



Cappello introduttivo. Svolgimento. Opinioni. Conclusione. Eccoci qui, al termine del mio personalissimo, telematico, informatico, tecnologico, multisfaccettato biglietto d’auguri per il nuovo anno.
Se vorrete farmi compagnia in un viaggio attraverso la Scrittura Creativa, sarò qui ad attendervi. Quandunque lo vogliate. E ovunque.





Ah, quasi dimenticavo:

vivissimi auguri!!!

2 commenti:

  1. Ehilà siori e siore, accorrete numerosi!!! "Qui si parrà di vostra nobilitate" - diceva il Sommo - perchè lo spirito intellettuale che addimora nel cor e nella mente di ognun di voi, alto volerà nell'immensità dell'universo e.... vaneggio? No no no, è solo una prova!! Risultato mediocre... credo proprio che m'iscriverò ad uno dei corsi della "magister" Ludovica.
    Ah, dimenticavo: Sentitissimi Auguri!!
    xoxoxo Eulalia

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  2. Un auto commento a corollario del post: ieri sera ho pinnato una cassetta di arance... ma non nel senso che l'ho messa su Pinterest, bensì quando sono andata a tirare giù lo scatolone dell'albero di Natale, un vecchio paio di pinne da sub di Antonio è precipitato su una cassetta di arance. Ergo, le arance sono state pinnate!

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